PROPOSTA DI LEGGE SULLA PREVENZIONE E LOTTA ALL’INQUINAMENTO LUMINOSO. SINTESI DELLA CONFERENZA STAMPA
“Per ritornare a rivedere le stelle. Cioè anche per recuperare il gusto della vita, della natura, delle stagioni. Per vivere meglio, risparmiando energia e limitando l’inquinamento. Mi piace raccontare così il senso di questa proposta di legge”. Così Nino Boeti, consigliere regionale e primo firmatario, ha presentato la proposta di legge del PD per la prevenzione e lotta all’inquinamento luminoso e per il risparmio energetico.
Una proposta che tende a migliorare la legge regionale del 2000, “uniformando la nostra Regione a tante altre che sono più avanti, noi siamo negli ultimi posti in Italia - spiega Boeti - Si tratta di diminuire la diffusione di luce verso l’alto, senza alcuna differenza pratica per l’illuminazione delle vie, nessuna diminuzione quindi della vivibilità e della sicurezza, ma con un sensibile risparmio energetico. Un cambiamento che non costa nulla, perché si applica solo ai nuovi impianti, ma che aiuterebbe a vivere meglio con meno costi ambientali e finanziari. Dopo l’esame del bilancio, mi aspetto che il Consiglio regionale si occupi della proposta”.
“E’ una proposta di buon senso” per Piero Bianucci, giornalista, esperto in divulgazione scientifica: “L’hanno chiesta molte associazioni di astrofili e di naturalisti, ma anche gruppi importanti come WWF e Pro natura. Il dato di partenza è che nelle nostre città il cielo non esiste più. Oggi a Torino si vedono 4 o 5 stelle, mentre se il cielo è mediamente buio se ne possono contare dalle 500 alle 800. In alta montagna, poi, si arriva a 2000 stelle. Se andiamo avanti di questo passo, si calcola che a causa dell’inquinamento luminoso nel 2040 dal cielo di Torino sparirà anche Sirio”.
Per questo, secondo Bianucci, “é ora di riprendersi il cielo, risparmiando anche risorse economiche, oltre a quelle naturali. L’energia risparmiata significherà anche minor inquinamento perché dovranno lavorare meno le centrali termiche, a metano, a olio combustibile, a carbone, necessarie per accendere tutte queste luci”.
“La tecnologia va già nella direzione del risparmio energetico e di una maggiore efficienza degli impianti”, ha spiegato l’ing. Diego Bonata, tecnico dell’illuminazione, che ha ricordato come gli impianti luminosi installati per le Olimpiadi a Torino sono tutti dentro i nuovi standard previsti dalla proposta di legge: “difficile quantificare il risparmio, ma ci sono in Italia già esempi di Comuni, (in Piemonte Vignole Bolbera) che hanno tagliato l’energia elettrica di oltre il 40% nell’illuminazione. Adeguare la legislazione regionale piemontese, seguendo anche l’esempio della maggioranza delle regioni italiane, vuol dire aiutare anche le casse dei Comuni in momenti di crisi della finanza locale come questi”.
La legge si basa su cinque azioni: dove illuminare, cioè orientare verso il basso il fascio luminoso; quanto illuminare, cioè non eccedere nell’illuminazione rispetto alle norme vigenti; utilizzare sorgenti efficienti, di nuova generazione; ottimizzare gli impianti; gestire i flussi luminosi secondo le reali esigenze.
Nessun commento:
Posta un commento