Presentate oggi le proposte del PD nel campo del Fisco, dell'Innovazione e delle Nuove Energie.
Vi allego un estratto preso da Repubblica.it, provvederemo nei prossimi giorni ad una distribuzione capillare di volantini esplicativi a La Cassa.
"L'analisi del Pd muove su due piani, europeo e interno. Quattro le linee di intervento 'comuni' delineate, "in larga misura condivise dai partiti progressisti europei". Sul piano comunitario, innazitutto l'istituzione di un'Agenzia europea per il debito, per acquistare i titoli dei paesi aderenti ed emettere titoli di debito europei (Eurobond) garantiti in modo collettivo. Secondo, un piano europeo di investimenti per l'occupazione, l'ambiente e l'innovazione, alimentato dalle risorse raccolte attraverso l'emissione di eurobond, l'introduzione di specifici strumenti fiscali a livello europeo, tra i quali la Financial Transaction Tax e il rafforzamento della tassazione ambientale, oltre agli interventi della Banca Europea degli Investimenti e del fondo infrastrutturale "Marguerite". In sostanza, si tratta di un piano per innalzare e riequilibrare la crescita delle diverse aree della moneta unica. Terzo, serve uno "standard retributivo" europeo per coinvolgere i paesi in surplus nel processo di aggiustamento delle bilance commerciali. Lo standard retributivo implica una crescita delle retribuzioni reali in linea con la dinamica della produttività. Infine, il Pd ritiene indispensabile una più equilibrata distribuzione del reddito da lavoro, sia primaria (conseguita sul mercato del lavoro) sia secondaria (sostenuta da interventi di welfare e fiscali) capace di restituire potere d'acquisto e sicurezza alle famiglie.
Sul piano interno, una strategia di crescita sostenibile sul piano economico, sociale e ambientale che pone all'Italia due obiettivi-guida: l'innalzamento del tasso di occupazione femminile fino al 60% in un decennio e l'innalzamento della specializzazione produttiva dell'Italia. Obiettivi a cui il partito democratico dedica le sue linee riforma. Si parte dalla razionalizzazione della tassazione dei redditi, con l'obiettivo di una redistribuzione del carico. La riforma del Pd prevede una riduzione al 20% dell'aliquota sul primo scaglione Irpef, oggi al 23%; l'accorpamento sempre al 20 per cento delle aliquote sui redditi da capitale; l'eliminazione graduale dell'Irap sul costo del lavoro; azzeramento dell'aliquota Ires sugli utili ordinari.
Per la famiglia, si pensa all'introduzione di un bonus di 3.000 euro all'anno per ogni figlio. Questo contributo, secondo gli economisti del Pd, è "un istituto unico, generalizzato, fruibile dai capienti come sconto d'imposta e dagli incapienti come trasferimento a loro favore" e "riguarda tutti coloro che hanno figli minori, dipendenti, parasubordinati, indipendenti (autonomi, professionisti, imprenditori)". Il bonus vale per ogni figlio e "viene introdotto gradualmente a cominciare dalla fascia 0-3 anni".
L'Italia, chiede il Pd, deve poi impegnarsi per la promozione, in primo luogo a livello di Unione europea, di una Financial Transaction Tax (Ftt) a fini anti-speculativi e per recuperare gettito da destinare a un Piano europeo di sviluppo. La fiscalità può rappresentare una leva decisiva anche per sviluppare la green economy e orientare l'economia verso la sostenibilità ecologica. Da qui la richiesta di mantenimento a regime della detrazione fiscale del 55% per l'efficienza energetica degli edifici. In materia di energia, il Pd punta molto sulle rinnovabili. Sul nucleare, si legge, "occorre una riflessione seria che chiarisca i limiti e l'inutilità dell'attuale progetto del Governo".
Obbligato il capitolo sul Mezzogiorno. Necessario, per il Pd, rilanciare anche strumenti specifici per le aree più deboli del Paese, quali i contratti di programma. Molte le micromisure previste, ispirate alle 'lenzuolate' di Bersani: dal rilancio del processo di liberalizzazione della distribuzione dei farmaci avviato nel 2006 dal governo Prodi all'abrogazione del tacito rinnovo del contratto RC auto.
Quanto alla scuola, si chiede un piano straordinario per l'edilizia scolastica, le cui spese devono essere escluse dal patto di stabilità. Via via sono esaminati poi i singoli gradi dell'istruzione. Asili nido: serve un nuovo piano straordinario triennale per l'implementazione del sistema territoriale dei servizi educativi della prima infanzia per raggiungere l'obiettivo del 33% di copertura. Elementari: estendere il tempo pieno e modulo a 30 ore con le compresenze a tutto il Paese. Università, il capitolo più corposo: tra gli interventi richiesti, il finanziamento del Fondo per il merito degli studenti, 10.000 borse nazionali annue da 10.000 euro ciascuna per il sostegno agli studenti meno abbienti e meritevoli."
Il Segretario
Fabio Lamon
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