mercoledì 14 marzo 2012

Il PD di Torino in vista dell'incontro tra Fiat e Governo: per rinascere Mirafiori deve diventare il centro di propulsione per la realizzazione dell'auto a basso impatto ambientale

Con l’ennesimo calo del mercato dell’auto nei mesi di gennaio e febbraio – 21 mesi consecutivi di contrazione del settore – il 2012 si presenta difficile sul fronte del lavoro attivo e dell’occupazione nel nostro territorio, con il rischio di un ulteriore massiccio ricorso alla cassa integrazione per i lavoratori di Mirafiori e delle fabbriche dell’indotto primario. Nell’ultimo periodo sono stati 176 i giorni di cassa integrazione con una grave decurtazione dei salari. Nel mese di febbraio si sono registrate 9.142.476 ore di cassa integrazione con un incremento del 39%.
In particolare, per tentare di alleviare il prevedibile vuoto di lavoro a Mirafiori nei prossimi 16 mesi fino all’avvio dei due nuovi modelli di Suv, la Fiat deve acquisire quote di mercato all’estero, come preannunciato da Marchionne.
Per ottenere questo risultato, a nostro avviso, la Fiat  deve accelerare con l’uscita di nuovi modelli; a suo tempo nel Progetto Fabbrica Italia ne aveva annunciati 34, mentre in occasione del Salone di Ginevra si è presentata con la 500L dinnanzi al confronto internazionale con case automobilistiche come la Volkswagen, che hanno presentato e annunciato più modelli nuovi. La Volkswagen, pur operando nel difficile mercato dell’auto, è riuscita ad aumentare le quote di mercato in tutto il mondo, realizzare un utile record di 15 miliardi e  ridistribuire questi utili anche ai  suoi lavoratori con  un bonus  di 7.500 euro.
Ora spetta alla Fiat  intraprendere in Europa e negli Usa iniziative commerciali e promozionali forti e idonee ad aumentare la vendita dei modelli di auto prodotti in Italia, a partire dal marchio Alfa, al fine di competere con gli altri produttori. La Fiat deve promuovere all’estero i modelli prodotti in Italia, così come fa  in Italia con i modelli Chrysler prodotti a Detroit.
Nel prossimo incontro con il Governo, la Fiat deve assumersi impegni concreti sulla realizzazione del Progetto Fabbrica Italia e  garantire la continuità industriale e produttiva di tutti gli stabilimenti nazionali, lungi dall’essere “nomade”, come abbozzato da Marchionne in una delle sue recenti battute. Il Governo, dal canto suo, deve far partire da Torino la piattaforma tecnologica del settore automotive, coinvolgendo tutti i soggetti: Ministero dell’Università e della Ricerca, Politecnico, Regione, imprese dell’indotto e Fiat.
Mirafiori deve essere il centro di propulsione per la realizzazione dell’auto a basso impatto ambientale. L’auto del futuro deve partire da Torino.

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