“il vernissage costituisce uno dei riti più antichi del mondo dell’arte: il termine deriva infatti dal francese vernis, vernice; tra il sei ed il settecento, terminato un quadro, al momento della stesura dell’ultimo strato di vernice trasparente, gli artisti cominciarono a invitare amici e mecenati per festeggiare insieme la fine del lavoro e la nascita di una nuova opera”, spiega Boeti.
“In epoca recente il rito dell’inaugurazione di mostre ed eventi culturali in genere ha subìto tuttavia una deriva trasformandosi da legittima celebrazione dell’arte e della cultura in occasione di mera mondanità, vetrina per veri o presunti Vip e risorsa per la stampa golosa di gossip. Un recente esempio di come simili eventi possano apparire ormai totalmente vuote ed autoreferenziali agli occhi dei comuni cittadini e di quanti, tra gli addetti ai lavori, sarebbero realmente interessati a parteciparvi è stata l’inaugurazione nello scorso mese di settembre della mostra “La moda in Italia, 150 anni di eleganza” presso la Reggia di Venaria Reale”.
“In questa occasione sono stati infatti invitati soprattutto Vip”, prosegue Boeti. “Ma cultura significa anche uscire da una visione elitaria ed in un certo modo aristocratica della stessa consentendone non solo l’accesso a tutti i cittadini, ma incentivando anche la sua fruizione da parte degli studenti che ne stanno apprendendo i fondamenti, in particolar modo quegli studenti che approfondiscono ogni manifestazione della cultura”.
“Per questo”, conclude Boeti, “invito l’assessore Coppola e il presidente Cota a frequentare il futuro e non soltanto il mondo autoreferenziale ed ormai superato dei “personaggi in vista”, invitando in occasione di tutte le prossime inaugurazioni e vernissage, gli studenti delle accademie delle belle arti, dei licei artistici e le giovani ed i giovani che frequentano l’ultimo anno delle scuole superiori”.
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